Bene la sanatoria. Ora nuove regolarizzazioni e silenzio/assenso (A.Colombo Clerici) – Rubrica QN IL Giorno Casa Città Società 12.4.2024

Rubrica Casa Città Società QN Il Giorno del 12 aprile 2024

Bene la sanatoria. Ora nuove regolarizzazioni e silenzio/assenso (A.Colombo Clerici)

Nel “salva-casa” il recupero economico degli immobili esclusi dal mercato, con vantaggi per tutti

Di Achille Colombo Clerici

Un provvedimento su cui si stanno costruendo grandi aspettative, ma che va considerato positivamente: Il “salvacase” o “piano casa” del Ministero per le Infrastrutture prevede una sanatoria delle irregolarità edilizie (solo a Milano si possono ipotizzare 70-80mila situazioni interessate). In sintesi, la bozza prevede: la sanatoria delle difformità di natura formale, legate alle incertezze normative; la possibilità di regolarizzare lievi modifiche interne (come lo spostamento la creazione di pareti interne o soppalchi); la cancellazione del famigerato requisito della doppia conformità (cioè mancato rispetto delle norme vigenti all’epoca dell’intervento mentre quelle attuali lo avrebbero consentito) per interventi che ora sarebbero legittimi; infine, rendere legittimi i mutamenti di destinazione d’uso degli immobili all’intero di una delle “categorie omogenee” (cioè residenziale, commerciale, agricola e produttiva).

Si tratta quindi certamente di provvedimenti che vanno incontro a esigenze diffuse, prima tra tutte la necessità del rientro sul mercato di milioni di immobili attualmente bloccati proprio da piccole difformità, che sono di ostacolo alla stipula di atti di compravendita ed alla concessione di mutui edilizi. Ma soprattutto va messa in rilievo la virtuosità sociale ed economico/fiscale che ne deriva complessivamente: senza oneri per l’Erario, si recuperano a ruolo economico (con un indotto relativo a manutenzione, pulizie, assunzioni di portieri, opere riqualificazione edilizia, ) e fiscale (Iva su trasferimenti ed opere,  registro sui trasferimenti , Irpef/Ires, addizionali etc. sui redditi da vendita, locazione, attività di indotto edilizio) immobili attualmente “alla macchia”. Le risorse vanno quindi liberate (secondo il virtuoso criterio di saggia amministrazione pubblica) per produrre ricchezza e, anzi, all’interno del volume edilizio dovrebbero esser consentite tutte le regolarizzazioni.

Andrebbe considerata anche l’esigenza di introdurre, per le richieste di parere della Commissione paesaggistica regionale, laddove ci si trovi in presenza del vincolo, una forma di silenzio assenso (90/120 giorni) per tutti i casi di minor rilevanza.

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