La Direttiva europea EPBD “Case Green” – Session di Analisi in Assoedilizia con Associazione Nonni 2.0

Case green, vecchie e nuove generazioni: l’opposizione alla deriva finanziaria

Una discussione in Assoedilizia
La Direttiva europea EPBD

ASSOEDILIZIA INFORMA

Di Saverio Fossati

Proprietà edilizia, nonni e parlamento europeo: in questa solo apparentemente eclettica riunione si è sviluppato il 28 maggio un dibattito sulla casa presso la sede di Assoedilizia. Presenti Massimiliano Salini (deputato europeo di FI, gruppo Ppe), il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici e il segretario generale Cesare Rosselli, e i rappresentanti dell’Associazione Nonni 2.0 (il presidente Giuseppe Zola e i consiglieri Gianmario GiagnoniSergio Mapelli e Riccardo Cazzaniga) che avevano sollecitato l’incontro per chiarire le prospettive dei costi sulla casa dopo l’entrata in vigore della direttiva europea “case green”.

Dopo aver chiarito la composizione del Parlamento europeo e la trasversalità delle opinioni nei gruppi parlamentari, Salini ha anche illustrato le pressioni che le aziende hanno sviluppato per il varo della direttiva ma ha aggiunto che, come si è configurata “Non credo che andiamo neppure nell’interesse degli artigiani”. Mentre Colombo Clerici ha sottolineato che la portata della direttiva ha un minimo impatto sulla riduzione delle emissioni; “Non ci sono solo gli immobili e la vita che vi si svolge a produrre emissioni, ma anche l’agricoltura, i fenomeni naturali, i trasporti e le industrie ”; ammesso e non concesso che tutto dipenda dall’azione umana, a livello mondiale la quota di consumi energetici attribuibile agli immobili per riscaldamento, illuminazione  e uso di cucine e bollitori domestici è complessivamente dell’11%. Questa percentuale è quella interessata dalla direttiva, che peraltro non prende in considerazione bollitori e cucine domestiche; per cui ne va depurata. In sostanza, ha precisato Colombo Clerici, l’Europa complessivamente incide per lo 0,5%. E l’Italia, a conti fatti, conta per il 0,06% dei consumi energetici global, o poco più.
Gli stessi errori hanno caratterizzato le scelte sulla mobilità elettrica – ha aggiunto Salini: “Il modello europeo non è stato costruito sulla vita delle persone. E l’economia reale si è schierata contro le esigenze dei cittadini. Le filiere automobilistiche legata al termico sarebbero state distrutte e anche gli acquirenti delle auto sarebbero calati”. Il vero tema è che ci sia qualcuno che a livello politico pensi all’equilibrio sociale. Le associazioni produttive non si preoccupano più di avere una funzione sociale ma solo di offrire agli associati profitti immediati. E se i rappresentati eletti non hanno capacità e preparazione adeguata a decidere sono i consigli di amministrazione in quanto hanno la competenza tecnica.

Per questo, ha aggiunto Zola, l’alleanza tra vecchie e nuove generazioni è fondamentale.

C’è un equivoco tra inquinamento atmosferico (locale) ed emissioni di CO2 (globali e all’origine del buco dell’ozono e del cambiamento climatico), ha detto Colombo Clerici, sono due cose diverse. L’opinione pubblica non capisce bene la differenza. Ma qual è la via d’uscita? Il teleriscaldamento nelle città, anzitutto. Poi l’uso delle pompe di calore, del nucleare e del geotermico.

Si è poi sviluppato un dibattito serrato sulle origini sugli esiti dell’attuale situazione economica e al potere della finanza mondiale, che ha sostituto quello politico. E analizzando gli effetti più immediatamente attivi come quelli derivanti dalla direttiva case green. Colombo Clerici ha illustrato la genesi del provvedimento, sin dal primo protocollo di Kyoto, passando per il provvedimento della Commissione del 2020 che coinvolge l’automotive. La sentenza della Cedu (del Consiglio d’Europa dei 47 Paesi) che condanna la Svizzera per non  aver osservato i provvedimenti  sul clima va nello stesso senso. Insomma, la direttiva green è un tassello di un grande disegno.

Foto: Sergio Mapelli, Riccardo Cazzaniga, Gianmario Giagnoni, Giuseppe Zola, Massimiliano Salini, Achille Colombo Clerici