Assoedilizia incontra il Prefetto di Milano

Incontro di Assoedilizia con il Prefetto di Milano

Assoedilizia in visita al Prefetto di Milano

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Il prefetto di Milano S.E. Claudio Sgaraglia, da poco nominato come successore di Renato Saccone, ha incontrato oggi la rappresentanza di Assoedilizia. La delegazione era composta, oltre che dal presidente Achille Colombo Clerici, dai vice presidenti Luigi Arborio Mella, Paolo Jacini, Giuseppe Luce e Carlo Angelo Menni di Vignale, dal Segretario Generale Cesare Rosselli, e dal componente il Consiglio direttivo Mario Cicogna Mozzoni.
Claudio Sgaraglia, arrivato a Milano lo scorso novembre, è stato prefetto di Perugia e, negli ultimi tre anni, capo Dipartimento per gli Affari interni e territoriali del ministero dell’Interno.

Il cordiale dialogo, ha detto Achille Colombo Clerici, ha confermato la linea degli ottimi rapporti di Assoedilizia con le autorità cittadine e con la Prefettura di Milano in particolare, ed ha permesso di presentare al Prefetto la storica Associazione dei proprietari immobiliari (fondata nel 1894) che in estrema analisi rappresenta e tutela le famiglie che hanno investito i loro risparmi nella casa e che credono nella città in cui vivono.  E’ stata anche l’occasione per sviluppare qualche riflessione sulla vita sociale ed economica della Città, soffermandosi in particolare sulle problematiche riguardanti la casa, il territorio, l’ambiente, il mercato immobiliare, l’attività edilizia.

Foto: Claudio Sgaraglia e Achille Colombo Clerici

Esportazioni: il “sistema Paese” regge bene, traino economico – Rubrica su QN Il Giorno del 17.5.2024 – di A. Colombo Clerici – A cura di Assoedilizia

Esportazioni: il “sistema Paese” regge bene, traino economico

Rubrica Casa città società su QN Il Giorno del 17.5.2024 (A. Colombo Clerici)

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Di A. Colombo Clerici

Come sta andando l’export italiano? Secondo l’Istituto del Commercio Estero già alla fine del 2021 aveva superato del 7,5% i livelli prepandemia e nei primi mesi del 2022 si era registrata un’ulteriore crescita del 22,4%.

Necessaria premessa: il 2023, secondo Istat, non è andato altrettanto bene, anzi rispetto all’anno precedente. L’export nazionale in valore risulta stazionario, conseguenza di dinamiche territoriali molto differenziate, sulle quali mi soffermerò.

Ciò che ritengo opportuno sottolineare è che secondo gli analisti (i già citati ICE ed Istat ma anche Prometeia e Sace) tutto fa ritenere che si tratti di una battuta di arresto temporanea la quale si inserisce in un trend pluriennale decisamente positivo.

Anche qui ci aiutano le cifre che, confrontando l’Italia con altri grandi Paesi esportatori europei (per citare, Regno Unito e Francia) , mostrano  che dalla pandemia continuano a perdere  punti percentuali nella classifica continentale. Insomma il “sistema Paese” Italia ha retto bene. Ottima cosa in quanto il “made in Italy” continua a contribuire in maniera fondamentale a sostenere la nostra intera economia. Quest’anno si dovrebbero superare i 600 miliardi di export.

 Nella classifica dei maggiori esportatori si piazzano ai primi sei posti Leonardo (aerospazio), Gucci (calzature, tessile, moda e abbigliamento) , Saras (chimica, cosmetica, raffinazione), Fca Italy (auto, moto, componentistica), Nuovo Pignone (macchinari), Ferrari (auto, moto, componentistica).

Nel 2023 l’aumento delle esportazioni è marcato per il Sud (+16,9%) e più contenuto per il Nord-ovest (+2,4%), mentre si registra una flessione per il Nord-est (-0,8%) e il Centro (-3,1%) e una netta contrazione per le Isole (-19,2%).

Le regioni più dinamiche all’export sono: Campania (+29,2%), Calabria (+22,7%), Molise (+21,0%), Abruzzo (+13,6%), Piemonte (+7,3%), Basilicata (+5,4%) e Toscana (+4,7%); quelle che registrano le flessioni più ampie, Sardegna (-24,2%), Valle d’Aosta (-21,5%), Sicilia (-16,6%), Friuli-Venezia Giulia (-13,6%), Marche (-12,3%) e Lazio (-9,7%). le province più attive sono Napoli, Torino, Milano, Siena.